Una grande Virtus vince ad Avellino per 90-96, su uno dei campi più difficili dell’intera Serie A. Tra l’altro, prima partita casalinga della Sidigas, visto che alla prima di campionato gli irpini avevano dovuto giocare sul campo neutro di Pistoia, per squalifica del PalaDelMauro. Come detto, vittoria delle V nere giunta al termine di una partita molto combattuta, dove la Segafredo Bologna ha sfoderato un’ottima prestazione di squadra, dove ogni giocatore ha messo il proprio contributo, e difeso forte, specialmente nel quarto ed ultimo periodo, dove tra un Kravic “tentacolare” in difesa ed un Tony Taylor “on fire”, la Virtus ha trovato due punti importantissimi.
Infatti, dopo la partita in casa contro la capolista Olimpia Milano (nonché vera e propria corazzata del campionato quest’anno), le V nere si sono trovate subito ad affrontare un altro big match, quello contro la Scandone. Una sfida che, nelle stagioni passate, aveva sempre visto la Virtus soffrire molto il confronto con le squadre allenate, allora, dal nostro attuale coach: Pino Sacripanti. Perciò questa partita rappresentava un utile test per mettersi alla prova, constatare il proprio stato di forma (prima di tutto mentale che fisico), le proprie potenzialità e le proprie capacità. Inoltre, come accennato prima, questa non era una partita come le altre per coach Sacripanti, che al suo primo ritorno da avversario contro la squadra biancoverde, che ha allenato per diverse stagioni, ha ricevuto un premio dalla dirigenza campana, in ricordo appunto di quanto fatto dall’allenatore sulla panchina avellinese.
Per quanto riguarda la condizione delle due squadre, la Virtus si presentava in Irpinia senza il suo centro titolare, oltre che capitano, Brian Qvale, fermato dai dolori alla schiena che purtroppo lo tormentano fin dalla pre-season, quando dovette stare fermo per una decina di giorni. In casa Sidigas si segnala l’assenza di Luca Campani, e con la squadra proveniente da un periodo di “alti e bassi”, infatti mentre in campionato Avellino era reduce da una sconfitta in trasferta sul parquet del PalaRadi di Cremona, in Champions League la Scandone sembra in ottima forma, avendo vinto le prime due giornate di coppa in trasferta su dei campi difficili.
Comunque, passando alla partita, palla due dal direttore di gara, a partite forte è la Virtus che piazza subito un parziale di 6-0 con Punter, Aradori e Baldi Rossi, ma la risposta di Avellino non si fa attendere e, guidata da Norris Cole, vero punto di riferimento dell’attacco biancoverde (nonché giocatore dotato di tecnica e visione di gioco eccellente), il pareggio è servito nel giro di poco.
Dopo 5 minuti dall’inizio dell’incontro, il punteggio è sul 12-13, con le due squadre che fanno fatica a limitarsi vicendevolmente in difesa. Avellino trova la via del canestro solamente grazie a Cole e Matt Costello (altro grande innesto di quest’anno per la Sidigas) mentre la Virtus manda a segno diversi giocatori, tra cui Pietro Aradori “in spolvero” nella fase offensiva, dove mostra le sue doti di scorer.
Entrambe le squadre corrono, il ritmo è molto alto e questo porta le due forze in campo a condurre fasi offensive più frenetiche, e di conseguenza a forzare qualche tiro e quindi esporsi a contropiedi. È proprio in questo momento del quarto che la Virtus trova con Kelvin Martin due punti in transizione, subendo anche fallo e potendo così provare a realizzare un gioco da 3 punti, che però non va a buon fine, col tiro libero sbagliato dall’ala nativa della Georgia. Sykes per Avellino realizza però una tripla fuori ritmo e porta così il risultato in equilibrio per la prima volta nel quarto.
A pochi secondi dalla fine della prima frazione Dejan Kravic deve uscire per problemi alla caviglia destra, facendo preoccupare tutti i virtussini, vista l’assenza di un centro in rotazione. Una tripla di Amath M’baye porta la Virtus in vantaggio di una lunghezza e il primo periodo finisce sul punteggio di 25-26.
Il secondo quarto inizia nel segno delle V nere che, guidati da Taylor e Martin, molto battagliero sia sotto le plance che in difesa sul perimetro, firmano un parziale di 8-2 che costringe l’allenatore di Avellino, Nenad Vucinic, a fermare il tempo con un timeout. Dopo diverse azioni senza nessun canestro segnato sia dalle due parti, Caleb Green trova due punti importanti per la Sidigas e dopo un fallo di Aradori in fase difensiva, Sacripanti chiama il timeout per evitare di sciupare il piccolo vantaggio costruito fin lì. Kevin Punter segna due punti col suo classico arresto e tiro ma Green, in risposta, trova altri 3 punti segnando in faccio al numero 0 bianconero e sempre l’ala di Avellino, in un momento di estrema fiducia al tiro, trova un’altra tripla in transizione, portando così la sua squadra a -3 da Bologna.
Matt Costello sale in cattedra e realizza 5 punti in due azioni, mostrando la sua grande abilità nel ricevere in corsa mentre taglia verso il canestro avversario. In mezzo alle “zingarate” in area del 4 avellinese, una tripla di Punter tiene comunque la Virtus in vantaggio. A un minuto dalla fine della seconda frazione Avellino ferma nuovamente il cronometro per organizzarsi meglio, con la Virtus avanti di 4 lunghezze (risultato sul 44-48). Altri due punti per Avellino, in uscita dal minuto di sospensione, segnati sempre da Costello, portano le squadre negli spogliatoi sul punteggio di 46-48.
Il terzo periodo di gioco inizia nel segno di Punter, il quale realizza una tripla su una gamba sola e nell’azione successiva prosegue con due punti in arresto e tiro (uno dei fondamentali più belli da vedere di questo giocatore). Nonostante questo inizio aggressivo delle V nere, Avellino è pienamente in partita, con Nichols che trova il pareggio sul 53-53 realizzando un gioco da 2+1. I padroni di casa sembrano aver trovato la chiave di svolta nella partita e Ariel Filloy realizza un gran assist per Costello in contropiede, con l’italo-americano che schiaccia e subisce anche fallo da parte di FBR.
La Virtus nell’attacco successivo perde palla e Norris Cole non si fa sfuggire l’occasione di punire la squadra bianconera con due punti che costringono Sacripanti a chiamare il timeout, visto che lo svantaggio della Segafredo si è fatto di 5 lunghezze.
Ariel Filloy trova altri tre punti per la sua squadra, ma per Bologna è Kravic a rispondere segnando un bel canestro con fallo, completando il gioco da 3 punti. Sul parquet si vedono le due squadre segnare con abbastanza facilità, nonostante le difese comunque attente, anche se la Virtus che perde qualche pallone di troppo. Ma nonostante queste, la Segafredo riesce a riaccorciare le distanze e a stare in stretto contatto con i padroni di casa. Caleb Green, ex campione d’Italia ai tempi di Sassari, segna 3 punti dalla lunetta ma Pietro Aradori risponde subito trovando e realizzando un tiro da oltre l’arco dei 6,75.
Si entra quindi nell’ultimo quarto sul risultato di 70-66, con la Virtus che pare leggermente meno brillante della prima parte di gara. Keifer Sykes prova a dare una spallata alla partita ma subito dopo Aradori è molto lucido nell’appoggiarsi alla tabella e portare i bolognesi sotto di 5 punti. Norris Cole segna dall’arco ma Taylor risponde pan per focaccia, alzando una palla per Kravic che vola al ferro e schiaccia.
Taylor, dopo essere stato sanzionato di un fallo in difesa, non condividendo per nulla la scelta degli uomini in grigio, reagisce di rabbia alla frustrazione ed è in quel momento che avviene “la svolta” nella partita. Il play newyorkese delle V nere sfodera “gli occhi della tigre” e trova un’altra bomba a cui risponde il solito ex NBA e Maccab Tel-Aviv, Cole. Ma il numero 7 bianconero è infuocato e segna altri due punti.
Coach Vucinic chiama il timeout, con la Virtus sotto di un punto ma con l’inerzia della partita che si è spostata dalla propria parte. In uscita dal timeout Green trova una canestro con fallo per un gioco da 3, poi realizzato, al quale Kravic risponde con due punti importantissimi sotto canestro, frutto di un doppio rimbalzo offensivo, catturati dal numero 11 virtussino. Con un fantastico 8-0 di parziale, che ha le sue origini dal momento eccezionale vissuto da Tony Taylor, Kravic e dalla difesa sempre molto aggressiva di Kelvin Martin, la Virtus si riporta avanti sull’85-89, e ciò costringe Avellino a chiamare il secondo timeout in pochi minuti, sui 3 disponibili nel secondo tempo. Possesso in mano alla Scandone, che ormai si affida alla coppia Cole-Green, che vanno a giocarsi un pick&roll contro la difesa bianconera. E su questo tentativo avellinese, Kravic trova un’ottima palla recuperata, smanacciando il passaggio del play americano per l’esterno di Tulsa, ed è Martin a perfezionare la preziosissima palla recuperata.
A 1:42 dalla fine entrambe le squadre sono in bonus e le V nere sono avanti di 5 lunghezze, frutto degli sforzi fatti nel break decisivo, imposto dai ragazzi di coach Sacripanti con grande aggressività in difesa e molta attenzione in attacco, per non sprecare neanche un pallone. In attacco Taylor trova un’ottima penetrazione in area, bucando la difesa dei biancoverdi. Per Avellino Cole è sempre il più pericoloso, ma ora sembra anche lui a corto di energie. Ciononostante subisce fallo da Punter e realizza due punti dalla lunetta. La Virtus da l’ultima, e forse decisiva spallata con, in rapida sequenza, due bei punti di Kravic in entrata e poi un canestro di Punter che danno quel vantaggio rassicurante alle V nere a pochi secondi dalla fine.
Mancano circa 40 secondi e, con la Virtus in vantaggio, Avellino è costretta a fermare il cronometro. Si va dunque al “gioco dei tiri liberi” che, nonostante un doppio 1/2 di Taylor, premia la Virtus. Avellino prova a segnare, ma ormai la partita è nelle mani della Segafredo. Ultimo canestro in tap-in di Drew Nichols e la partita finisce così con il risultato di 90-96 per le V nere.
Vittoria di peso specifico elevatissimo per la Virtus, che nonostante l’assenza del centro titolare, nonché capitano, Brian Qvale, riesce a sbancare il difficilissimo campo di Avellino, guadagnando due punti abbastanza inaspettati.
Arrivano confortanti e piacevoli riscontri da questo gruppo, che fin’ora si sta dimostrando affiatato e ben amalgamato, con una grande grinta ed una costante voglia di lottare e non darsi mai per vinti. Altro aspetto che può far felici ulteriormente i tifosi virtussini è che in ogni partita c’è stato praticamente un giocatore che ha alzato il proprio livello, aiutando la squadra a fare un “passo” oltre per battere gli avversari di turno. Difesa solida, grinta e capacità di rimettere ordine in attacco, anche dopo qualche minuto di difficoltà. Meriti da dare naturalmente anche a coach Pino Sacripanti, che fin’ora si è sempre dimostrato molto attento nella gestione del ritmo partita.
Prossimo appuntamento, Mercoledì 24 ore 20:30, sul campo dell’Oljimpia Lubjana per la terza partita dei gironi di Champions League. La Petrol Lubjana che, attualmente, è ultima nel girone e sta vivendo un momento negativo, ma attenzione: spesso le squadre in difficoltà reagiscono proprio nei match più di “spessore”, come un animale che viene “messo alle strette”. Perciò mai sottovalutare queste partite, cercare di recuperare dallo sforzo di domenica e continuare su questa strada si lavoro e crescita, individuale e collettiva.
Come sempre, “Forza Virtus!”
Giovanni Fornaciari