Dopo un overtime la Virtus batte il Neptunas 83-78 all’esordio in BCL

Sono ormai passati 10 anni dall’ultima partita internazionale della Virtus, che oggi torna sul palco scenico europeo, e lo fa in casa, al PalaDozza contro un avversario da non sottovalutare: i lituani del Neptunas Klaipeda.

Palazzo sicuramente non molto gremito (prevedibile per l’impegno infrasettimanale, ma comunque molto caldo e desideroso di far sentire il proprio appoggio ai ragazzi con la canotta bianconera.

A partire forte è la squadra ospite che riesce a piazzare un parziale di 10-3 nei primi 5 minuti di gara. Nonostante ciò, gli errori in campo sono molti a livello offensivo, per entrambe le squadre, inoltre le V nere hanno il difetto di commettere qualche distrazione di troppo anche in difesa (ancora si notano le difficoltà di alcuni giocatori a difendere forte “a uomo” sul proprio marcatore).

Passa qualche azione, con qualche fischio arbitrale dubbio, e coach Pino Sacripanti è costretto a fermare il cronometro chiamando time-out visto il risultato di 3-14 e la grande difficoltà dei bianconeri ad essere efficaci e concreti in fase offensiva.

M’Baye e Punter trovano rispettivamente 2 e 3 punti che permettono alla Virtus di riaccorciare le distanze, vista anche le difficoltà del Neptunas nel convertire i tiri liberi.

Il primo quarto termina sul risultato di 10-19 a seguito di una frazione veramente poco esaltante per le “qualità” mostrate in campo dalle due fazioni

L’inizio del secondo periodo di gioco prosegue sulla falsa riga del primo quarto, ossia la Virtus che in attacco gioca troppo in maniera individuale, facendo girare poco la palla, il che risulta deleterio contro una squadra, come quella lituana, che pur non avendo grandi doti balistiche (chiuderanno l’incontro con un 2/10 da oltre l’arco dei 3 punti), hanno sicuramente il pregio di difendere in maniera molto ordinata, chiudono bene l’area, difficile batterli nell’uno contro uno e/o chiudere efficacemente un contropiede.

Kelvin Martin trova due punti ma in difesa le V nere continuano a faticare, anche se questa scarsa efficienza difensiva della Virtus viene “risparmiata” in parte dalla scarsa vena realizzativa della squadra lituana.

Baldi Rossi trova 3 punti che scaldano il palazzo ma, ad accendere gli animi (in più di un’occasione) sono le scelte arbitrali molto discutibili e molto dubbie.

Aradori poco a suo agio in questa partita, dove non trova buone soluzioni di tiro, litiga con il canestro e non riceve molto “credito” da parte degli arbitri, e questo aiuta i lituani ad andare sul +9.

La fatica ad essere pericolosi in fase offensiva di entrambe le squadre continua a presentare i conti, infatti il punteggio rimane molto basso, ma M’Baye trova una grande stoppata, sul contrattacco lituano scaturito dopo un passaggio sbagliato in contropiede di Cappelletti per Aradori.

Tra gli ospiti fa la voce grossa Jerai Grant che prima cancella completamente un tentativo di tiro di Aradori e poi trova due punti nell’azione successiva.

Si va così all’intervallo sul risultato di 24-33

Il rientro dagli spogliatoi vede la partita proseguire sul “binario” del primo tempo, con il Neptunas che riesce sempre a tenere un paio di lunghezze di vantaggio e la Virtus che insiste nel “pasticciare” sia in fase offensiva che difensiva. Dopo 5 minuti di periodo il risultato è sul 32-45 con la Virtus che sembra spenta e non in grado di riaprire la partita. É proprio a questo punto che le V nere organizzano un’ottima difesa, Taylor raccoglie una palla vagante e Martin vola a schiacciare facendo saltare in piedi il PalaDozza.

A questo punto la squadra lituana ferma il tempo per cercare di non dare troppo entusiasmo ai bianconeri ma l’inerzia della partita pare cambiata.

Qvale prima, Taylor e Punter poi, muovono la retina e accorciano le distanze ma il Neptunas reagisce segnando la loro prima tripla di serata. Azione successiva dei lituani che si ripete in maniera praticamente identica, cercando il tiro da fuori per punire la difesa a zona approntata da coach Pino Sacripanti. In punta nella zona 2-3 Taylor e Punter, memori di quanto accaduto nella precedente sortita offensiva del Klaipeda, decidono di correre ai ripari, uscendo in aiuto sul tiratore. Peccato che il lungo americano del Neptunas, Grant, dopo aver portato il blocco, riesce a tagliare dentro il pitturato bianconero, ricevere il pallone e concludere indisturbato a canestro senza nessuna contromisura attuata dai lunghi della Virtus. Questo mostra che il centro della Segafredo, nonché capitano della squadra, Brian Qvale, risente ancora abbastanza dello stop dovuto ai dolori alla schiena che lo hanno tenuto lontano dal parquet per 10 giorni nella fase conclusiva del precampionato.

Ciò comunque non fa cambiare l’opinione sul lungo nativo del Nord Dakota: quando sarà in forma (e per i lunghi solitamente il periodo per arrivare al massimo della condizione è più lungo) Qvale potrà veramente mostrare le proprie qualità e caratteristiche.

L’euforia virtussina finisce presto e allo scadere del terzo quarto il risultato è sul 43-54

La quarta frazione parte con un parziale di 4-3 per i padroni di casa ma la Virtus deve rinunciare a Taylor visti i 5 falli commessi (a tal proposito va detto che sia ieri sera, sia nel match contro Trieste, il play newyorkese delle V nere era sembrato molto nervoso in certi frangenti della gara, e questo lo aveva portato a spendere qualche fallo di troppo, e questo sarà un aspetto sul quale coach Sacripanti dovrà lavorare un po’).

Inaspettatamente David Cournooh trova la bomba e Martin recupera due volte palla, infiammando l’ambiente con la sua grinta, servendo M’Baye per due punti facili.

Sale di molto, rispetto alle fasi precedenti della gara, l’intensità difensiva e la Virtus recupera un altro pallone trovando poi Kevin Punter in attacco che realizza due punti.

Martin e Punter decidono di mettersi in proprio e Sacripanti aizza il pubblico, capendo che la svolta della partita potrebbe essere dietro l’angolo. Cournooh piazza una stoppata che ha letteralmente dell’incredibile e, nonostante l’errore alla tripla successiva di Baldi Rossi (marchiano per un più discreto tiratore come lui), il coach del Neptunas, Kazys Maksvytis, chiama il timeout.

Al rientro in campo dopo il minuto di sospensione, Dejan Kravic cancella ancora un tentativo di tiro lituano e Cournooh trova un tiro dall’arco dei 6,75 che porta in vantaggio la Virtus e infiamma ancora di più un PalaDozza non pienissimo ma, a questo punto della gara, molto rumoroso.

Successivamente la guardia italiana realizza un altro tiro da tre, dimostrando di essere in una serata di grazia e aiutando in maniera fondamentale la causa virtussina.

Dopo qualche canestro sia da una parte che dall’altra, Martin si ritrova (non tanto per colpa sua, ma per un errore di gestione della squadra, con la palla in mano in punta, dove viene raddoppiato e finisce col perdere palla a un minuto dalla fine e commettere un fallo antisportivo che avrebbe potuto compromettere il gran lavoro di rimonta svolto fino a quel momento dagli uomini di Pino Sacripanti.

I due punti ed il successivo possesso offensivo permettono ai lituani di rientrare sul 69 pari.

Cournooh, fino a quel momento ottimo, perde palla non controllando un passaggio di Martin, ma la difesa bianconere riesce a recuperare palla dall’attacco lituano. Mancano pochi secondi alla fine dei tempi regolamentari, anche se la Virtus non potrà terminare con la palla in mano.

Responsabilità naturalmente lasciata nelle mani del “trascinatore offensivo” della Virtus Segafredo Bologna, Kevin Punter, che chiama l’isolamento. Dopo relativamente pochi secondi, la guardia nativa del Bronx riesce a lasciare sul posto Lorenzo Williams, si lancia verso l’area, ingolosito dall’opportunità di segnare relativamente libero ma sbaglia il jumper dalla media distanza. Ultimo possesso in mano ai lituani che provano l’entrata ma Kravic stoppa il tentativo di vittoria del Neptunas.

Si va così all’overtime. Punter segna ancora dopo l’1 su 2 in lunetta dei lituani ma Grant riporta avanti i suoi con due punti facili.

Kravic risponde subito e Mbaye realizza una tripla presa abbastanza senza senso e che dona un po’ di inerzia alla Virtus. Kayle Weaver realizza due punti dalla lunetta a cui risponde Punter segnando dalla media distanza per ben due volte costringendo gli ospiti a ricorrere al time out.

Il lungo americano del Neptunas, Grant, segna due punti ma Punter si guadagna un viaggio in lunetta e permette alla Virtus di guidare il match con 5 lunghezze di vantaggio.

Si va al gioco dei liberi finali, con i giocatori della Virtus che cercano di far passare il maggior numero di secondi sul cronometro. Grazie a un ottimo Martin in difesa, il quale si esalta ed esalta anche tutto il pubblico virtussino (fantastico il suo gesto, al centro del campo, in cui grida a più riprese “this is our home”), e dunque in un clima finalmente rilassato e di grande gioia tra i tifosi ed i giocatori le V nere vincono la prima partita di Champions per 83-78.

Virtus-Neptunas_boxscore

Per concludere, prestazione sia offensiva che difensiva del primo tempo assolutamente da correggere in maniera integrale, lavorando sulla solidità difensiva come “motore” per poi trovare più grinta e gioco di squadra in attacco. Bene Punter, anche se non con le stesse pazzesche percentuali di Trieste (ma era normale non potesse ripetere il 100% dal campo). Partita che nel finale ha trovato dei protagonisti “inaspettati”, ossia David Cournooh, il quale segna tre triple pesantissime e fondamentali nel 4° quarto (anche se due suoi errori in attacco potevano essere molto dannosi). Mentre Dejan Kravic e Kelvin Martin come protagonisti difensivi: il primo con delle stoppate fondamentali e spettacolari, il secondo con un’intensità difensiva da applausi e due palle recuperate fondamentali (anche se, pure lui, con quella palla persa e successivo fallo antisportivo, poteva compromettere la rimonta bolognese).

Detto ciò, portiamo a casa la vittoria nell’esordio europeo e prima giornata del girone di BCL, contro una squadra magari non molto talentuosa offensivamente, ma capace di difendersi in maniera molto solida e coesa. Nota a favore dei lituani: nel loro roster solo 3 giocatori americani, tutti gli altri lituani Questo fa capire la qualità e l’impegno che la federazione lituana mette nella formazione dei propri giovani, i quali possono tranquillamente reggere il campo al fianco dei giocatori stranieri.

Sugli arbitri che dire: metro arbitrale praticamente inesistente e stravolto nel corso della gara. Non condizionano una parte rispetto all’altra ma compiono un grave errore per una terna arbitrale, ossia invece che equilibrare ed “armonizzare” il gioco con le loro decisioni, hanno creato molta confusione.

Insomma, prendiamo le cose positive da questa vittoria e lavoriamo sugli aspetti negativi che sono emersi. E soprattutto godiamoci un gruppo che ha già dimostrato di non voler cedere nulla agli avversari.

Appuntamento a Domenica 14 per la sfida più titolata d’Italia: quella con i campioni in carica dell’Armani Milano.

Come sempre, “Forza Virtus!”

 

Giovanni Fornaciari

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