Fortitudo – Casale Monferrato 67-82 (1-3)

Dopo i brevi festeggiamenti di gara 3, vinta con ampissimo margine (ben 34 punti) e con terzo e quarto quarto da paura, la Fortitudo dovrà ottenere il bis per andarsi a giocare tutto in gara 5 al Palaferraris, completando così un’impresa non da poco. Casale torna al Paladozza con il coltello tra i denti e la voglia di rimediare ai tanti errori (più offensivi che difensivi) che hanno favorito la sconfitta lunedì sera, seppur con la consapevolezza di poter contare sulla bella in campo favorevole. Sotto gli occhi di Marco Belinelli, si parte col quintetto classico composto da Cinciarini, Okereafor, Gandini, Rosselli e Mancinelli.

Sanders e Tomassini portano avanti Casale, Gandini fa a sportellate e prende ogni cosa sotto canestro, con la effe che pareggia grazie al libero di Mancinelli. Primi intoppi nell’attacco bianco blu che si trasformano in palle perse, favorendo l’allungo piemontese a 8 lunghezze con la tripla libera di Tomassini e in doppia cifra un’azione dopo col comodo appoggio di Martinoni. Bologna scivola a -18 in confusione totale, continuando a sbattere contro la zona e difendendo troppo fallosamente, non ci sono idee e la situazione peggiora drasticamente. Si torna a segnare dopo anni con Cinciarini, Casale ha l’ultimo possesso, condizionato dall’antisportivo fischiato a Italiano, e cesta altri 3 punti tra libero e canestro sulla sirena: primo quarto da incubo per la Fortitudo, che è sotto di 21, 9-30 al 10′.

Dal ventello si finisce a -25, si sbagliano anche i rigori e la rimonta appare sempre più difficile, nonostante le scosse di Rosselli e Mancinelli. La palla gira bene ma ogni tentativo dall’arco è errato, Casale gestisce con tranquillità e al minimo extrapossesso concesso affonda il colpo, allungando il vantaggio al massimo di 26 lunghezze con la tripla di Denegri. Sulla sirena di fine quarto Blizzard fa 4/4 ai liberi (fallo sul tiro e tecnico a Pozzecco), Valentini sbaglia la tripla e all’intervallo la musica non cambia: divario allungato e 24-52 al 20′.

Primo tempo shock per la Fortitudo, che dopo il durissimo colpo del primo quarto non è mai riuscita a tornare in partita, gioco poco fluido e difesa molto leggera, condizionata da una terna spesso col fischietto facile verso Bologna (ma questo ormai si sa). Casale tira con quasi il 50% da tre (8/18) e con più del 60% da due, affidandosi alla versatilità, tra gli altri, di Sanders e Tommasini, che hanno spaccato in due la retroguardia bianco blu: ora come ora, all’aquila (priva di Pozzecco per espulsione alla fine del secondo quarto) serve un miracolo sportivo per ribaltarla.

Un tentativo di reazione si intravede ma il divario continua a non scendere a meno di 24 punti, con la effe che segna poco e Casale che risponde prontamente a ogni riavvicinamento. Quarto totalmente incolore, stessa situazione e 42-68 al 30′.

Puro garbage time di ultimo quarto della stagione bianco blu, accompagnato dal “Che sarà, sarà” continuo da parte di un pubblico sicuramente da categoria superiore. Finisce qui l’avventura della Fortitudo, che cicca per il terzo anno di fila la corsa alla promozione in A1 e si arrende ad una Casale che (in termini di roster, fisicità e preparazione) è stata superiore in tutti i reparti, e andrà a giocarsi la finale contro una Trieste super favorita: al Paladozza finisce 67-82.

Tabellini:

FORTITUDO – CASALE MONFERRATO 67-82.

Fortitudo: Cinciarini 9, Mancinelli 19, Okereafor 3, Fultz 2, Murabito, Montanari, Chillo, Gandini 4, Rosselli 12, Pini 2, Italiano 1, McCamey 15. All. Pozzecco.

Tiri da 2 punti (18/34), 3 punti (7/32), liberi (10/15).

Casale Monferrato: Ielmini, Denegri 9, Tomassini 12, Valentini, Blizzard 14, Martinoni 25, Severini 6, Cattapan, Bellan 5, Sanders 9, Marcius 2. All. Ramondino.

Tiri da 2 punti (15/30), 3 punti (13/33), liberi (13/19).

Luca Tassinari

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