La Virtus batte Brindisi 94-85 con un Alessandro poco “Gentile”. 31 punti per lui.

Seconda vittoria consecutiva per le V nere, che tra le mura amiche del Paladozza conquistano i due punti in palio nel match contro la Happy Casa Brindisi di coach Vitucci. Partita sicuramente meno impegnativa della trasferta di una settimana fa al PalaGeorge di Brescia, infatti la Virtus non ha mai dovuto realmente faticare per essere in controllo del match. Per una volta ci si può anche permettere di essere “blandi” in difesa, senza dover faticare per marcare gli avversari, e magari concentrarsi di più sulla fase offensiva.

Infatti la Virtus tiene giusto quel “tanto di gas” che basta per condurre l’incontro col proprio ritmo, e magari concedere più spazio alle giocate dei singoli. E proprio Alessandro Gentile segue precisamente questa filosofia, sfruttando l’opportunità di giocare contro degli avversari non certo “ermetici” in difesa, per salire in cattedra e condurre l’attacco bianconero.

Per lui, al termine dell’incontro, il tabellino recita: 31 punti, con un 11/15 da 2 punti, un ottimo 2/3 da tre (oltretutto tengo a specificare che le due bombe segnate da Gentile Jr. sono arrivate a fil di sirena, in isolamento 1 vs. 1. La prima al termine del secondo quarto di gioco, da circa 8 metri tra l’altro, la seconda, su azione, col cronometro dei 24” che stava per raggiungere lo 0). A queste statistiche al tiro vanno aggiunti 6 rimbalzi, 4 falli subiti, per una valutazione complessiva di 29. E ad un solo punto dal record stagionale e career high di 32 punti, messi a segno il giorno di Santo Stefano sul campo di Masnago contro Varese.

Brindisi non ha dei giocatori della stazza e/o della velocità necessaria per contenere efficacemente Gentile, oltretutto in serata. Questa prestazione super del giocatore nativo di Maddaloni permetti agli altri membri del roster della Segafredo Bologna di “prendersi un turno di riposo”: uno di questi è Marcus Slaughter, che dopo l’ottima prestazione a Brescia, questa domenica rimane più “polleggiato” e si impegna prevalentemente in difesa, senza siancarsi in fase difensiva (giustamente).

Ma se Ale Gentile dà spettacolo, anche Pietro Aradori non è da meno. Infatti per l’esterno bianconero sono 17 i punti a referto, con 3/5 da due, 2/5 da tre, 5/5 dalla linea della carità e ben 7 rimbalzi a condire il tutto. Per l’attuale capitano della nazionale, come spesso accade, sprazzi di vero talento cestistico, con movimenti di grandissima precisione. Un piacere vederlo giocare in certi momenti.

Altre note positive per i ragazzi di coach Alessandro Ramagli sono, in primis, un Baldi Rossi ritrovato, sia contro Brescia che ieri sera in casa. Infatti, l’ala nativa di Vignola, dopo una serie di partite dov’era stato decisamente sottotono, ha ritrovato la via del canestro, segnando ieri due triple non banali.

Ottimo il capitano Klaudio Ndoja, che finalmente, dopo un infortunio ed un periodo in cui il calendario metteva la Virtus di fronte alle migliori della classe, vede la possibilità di poter alzare il suo livello di gioco, essere magari meno altruista verso i compagni e prendersi più occasioni. E raramente fallisce, conquistando un bottino di 10 punti, con 2/4 da oltre l’arco, un canestro da due FANTASCIENTIFICO, cadendo all’indietro e subendo fallo, cosa che fa esultare tutto il Palazzo. Anche 4 falli subiti per Klaudio, che oggi porta ampiamente il suo contributo alla causa. Bene anche Lawson e Stefano Gentile, anche se forse avrebbero potuto capitalizzare di più, mentre Lafayette mostra (per l’ennesima volta) che piedi a terra è tutt’altro che un pessimo tiratore.

Nota a margine per i due punti segnati da Alessandro Pajola che, in punta fuori da tre, sulla ricezione vede lo spazio per penetrare e, senza pensarci, si butta dentro con un primo passo fulmineo, riuscendo ad anticipare la difesa e ad insaccare un sottomano che manda letteralmente in visibilio tutto il Paladozza.

Per Brindisi le uniche note veramente positive sono date da Lydeka, vero e proprio veterano della Serie A, che mette a segno 20 punti con un ottimo 10/14 da 2 (a dimostrazione che le difese non sono state propriamente al centro del piano partita dei due coach), e dell’ala americana Donta Smith, che sfrutta bene il suo fisico e la sua agilità per segnare 18 punti. Delusione invece Nic Moore, che all’andata aveva vinto lo scontro a Brindisi contro la Segafredo. Limitato da Lafayette, Pajola e Gentile Stefano, fa virgola al box score.

Che dire quindi, partita che era da vincere e si è vinta con letteralmente “un filo di gas”, impegnandosi meno in difesa e lasciando più le briglie sciolte in attacco, permettendo qualche libertà in più ai singoli rispetto a quelle partite “di cartello”.

Ora però la concentrazione dev’essere massima, perché se è vero che abbiamo superato la serie di incontri veramente tosti (Sassari, Milano, Brescia), ora arrivano tre partite altrettanto importanti, se non addirittura fondamentali, per definire già in linea di massima quello che sarà il finale di stagione bianconero.

Il 31 Marzo si giocherà a Cremona, contro una squadra sicuramente ostica, soprattutto per l’atletismo dei suoi americani. Dopo Pasqua sarà il turno della sfida casalinga contro Cantù, con l’obbiettivo di “risanare” la bruttissima prestazione all’andata in quel di Desio. E, per la metà di Aprile, la Virtus andrà a Torino, a giocarsela con quella che, per mesi, è stata la vera concorrente diretta per questo agognato 5° posto, che ora la Segafredo controlla in solitaria.

Perciò testa bassa, lavorare sugli aspetti che si possono sempre migliorare e cercare di mantenere il bel gioco visto nelle ultime uscite.

Come sempre, forza Virtus!!

 

Giovanni Fornaciari

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