“Siamo tornati a casa. Dopo due lunghissime settimane, siamo tornati a Palazzo. Decisamente necessario portare entusiasmo, portare voglia di fare, portare qualcosa che faccia sentire i ragazzi in campo in superiorità numerica. E quest’oggi, non solo la curva é chiamata a questo doveroso compito, ma tutto il PalaDozza. Necessario, senza mezzi termini, ritrovare la vittoria, ridare fiducia al popolo bianconero, dopo 4 amarissime sconfitte, tutte rimediate nello stesso, identico, modo. Oggi, siamo nuovamente qua e allora facciamoci sentire, esaltiamo i ragazzi, sventoliamo bandiere e andiamoci a prendere ciò che é nello stile virtussino, la vittoria.”
“La grande novità del match, oltre al grande mister Carlo Ancellotti, seduto in parterre al fianco sinistro di Alberto Bucci, é la presenza del “4” tanto cercato e richiesto, che corrisponde al grande ritorno di Filippo Baldi Rossi. Avrei immaginato, naturalmente, un esordio diverso, magari qualche punto, qualche blocco ben riuscito.. E invece il povero Filippo rileva Ndoja nel primo quarto e rimedia una discreta botta a livello del mento, che provoca sospensione del gioco per parquet in condizioni non adatte al gioco e conseguente medicazione negli spogliatoi, con successivo cambio di maglietta, ricoperta per buona parte di sangue. Povero Fillo, senza ombra di dubbio, la prossima volta andrà meglio!
Ma il copione iniziale é sempre lo stesso, primo pallone virtussino e partita comandata fino a fine primo tempo. E poi? Confusione, solo tanta confusione. Ale Gentile non c’é, Aradori e Umeh a scatti, Slaughter combatte a intermittenza, Lawson ci prova, Lafayette stupisce e impazzisce. Partita in equilibrio, fino a che Cremona, stanca di rincorrere, si porta in avanti grazie al pacchetto offensivo dal talento invidiale, specie se il tuo play si chiama Darius Johnson-Odom, la tua ala Kelvin Martin e il tuo centro Henry Sims.
Tutto molto in equilibrio, finché un tale di nome Stefano Gentile, mostra i muscoli. Incita, smista, prende falli e segna un canestro importante quanto l’aria, che tiene a galla la VNere nel momento più difficile. Come direbbe lui, “Cazzimma State Of Mind”.
Ma non basta, serve altro e anche tanto per impensierire questa Vanoli, a maggior ragione se sei sotto di 2 punti a 8 secondi dalla fine. E li decidi di affidarti al singolo. Scelta condivisibile o meno, questo non si sa. Ciò che é certo é il nome di colui che deve provare a fare canestro e il maggior indiziato é il giocatore in canotta numero 0. “Fallo!” E in quel momento la tensione e paura é l’unica cosa che si avverte a palazzo. Una palla che pesa milioni e milioni di chili.. Il primo tiro entra, il secondo no… Ma come un’aquila, Marcus si avventa sul pallone e guadagna un altro giro in lunetta.. 2 su 2! E la Virtus passa in avanti, con soli 2 secondi da giocare. “Time out” chiamato da Cremona… E il gioco riprende da Diener, che dopo un po d’incertezza, scarica il pallone su Milbourne, che con un terzo tempo apparentemente semplice, sbaglia l’appoggio a canestro… Sirena finale. Qualche secondo in più per assicurarsi che il successivo intervento di Sims in tap-in fosse irregolare grazie all’Instant Replay… Ma i giochi sono fatti.. Siamo tornati alla vittoria.”
“Stanno arieggiando molte “teorie” su come la Virtus abbia vinto questa partita..
“Solo che della fortuna”
“L’hanno persa loro”
“Vittoria di cuore e sacrificio”
Forse tutti e tre questi pensieri sono reali, forse nessuno lo é. Quel che é certo é che il basket é uno sport di competizione, agonismo, estro e, come in tutti gli ambiti della vita, di fortuna. Ma come diceva un certo “Anonimo”, “la Fortuna é quando l’opportunità bussa e tu rispondi”. E senza ombra di dubbio, Cremona ha avuto più meriti di Bologna quest’oggi.. Ma a noi cosa interessa? Nello sport, la vittoria fà sempre un sacco bene. L’abbiamo vinta di “Cazzimma” e allora coccoliamoci questi 2 punti.. E sempre Forza VNere!”
Uomo della Curva: Stefano Gentile
Matteo Mazzega