Con una grande prestazione di squadra la Virtus Bologna batte Sassari 89-72 e porta a casa la terza vittoria consecutiva

Nella bolgia bianconera del Paladozza, la Virtus Segafredo Bologna conquista due punti importantissimi battendo il Banco di Sardegna Sassari per 89-72, merito di una partita eccellente di tutta la squadra, in cui ognuno dei giocatori di coach Ramagli ha portato il suo indispensabile tassello a formare una prestazione collettiva che ha dimostrato il valore del roster ed ha entusiasmato il pubblico presente in massa sugli spalti di Piazza Azzarita.

Partita che non era certamente facile sulla carta: Sassari è sempre una squadra ostica da incontrare, anche se pare (in generale) essere in “flessione” rispetto agli ultimi due anni, complice forse un inizio non proprio facile di stagione (bilancio di 5 sconfitte su 7 partite tra campionato e coppa, contando l’incontro di ieri sera). Ciò però non deve mettere in ombra la grande prestazione della Virtus, guidata come sempre dai suoi uomini chiave Ale Gentile e Pietro Aradori, trascinata dalla grinta e dalle giocate, soprattutto difensive, di un Marcus Slaughter “carico a molla” (e sempre più idolo della tifoseria), ed accompagnata per mano dalla regia di Oliver Lafayette, che pare aver sempre di più in mano le redini del gioco bianconero.

D’obbligo parlare anche di come è stato il pre-partita, vissuto in un’atmosfera elettrica, carica di positiva tensione agonistica, complici vari fattori: gli spalti gremiti ed il tifo caldissimo fin da subito, l’orario delle grandi partite, quelle del posticipo domenicale con la diretta televisiva, un’avversaria di valore, e soprattutto il ritorno in quella che è stata “casa sua” di uno dei ragazzi più amati dello scorso anno, e che più è rimasto nel cuore di noi tutti tifosi virtussini, Marco Spissu.

Acclamato fin dal suo ingresso in campo per il riscaldamento, Marco (visibilmente emozionato) è stato omaggiato dalla società e chiamato sotto la curva, a ricevere i dovuti omaggi per chi ha contribuito a riportare la Virtus dove le compete.

Dopo quindi un pre-partita carico di emozioni, è finalmente giunto il momento di “fare sul serio”: giocatori nel centro di centrocampo, palla a due e si comincia.

Inizio ruggente per la Virtus, che regge in difesa e morde in attacco, firmando un mini parziale iniziale di 7-0 al quale però Sassari riesce a rispondere dopo aver subito l’iniziale fisicità della V nera.

Ndoja viene trovato con facilità dall’arco, ma va a segno solo 1 volta su 4 tentativi, per quanto i tiri fossero generalmente ben costruiti e non forzati. Per Sassari c’è una tripla di Spissu, che però stavolta non infiamma il tifo bolognese. A tenere su la manovra offensiva della Dinamo ci pensa levi Randolph, uno dei pochi tra i giocatori sardi a brillare nella serata di ieri.
Dopo un inizio in sostanziale parità, Sassari allunga leggermente, ma la Virtus non si fa spaventare e rimane tranquillamente attaccata agli ospiti. Il primo quarto si conclude sul 18-21 per gli ospiti.

Il secondo quarto è ugualmente caratterizzato da un sostanziale equilibrio, nessuna delle due squadre riesce a realizzare con facilità, e la Virtus, nonostante i buoni tiri creati, fatica a trovare il fondo della retina.

Ritorna in campo il maggiore dei fratelli Gentile, Stefano, che  finalmente fa l’esordio in campionato dopo essersi fermato nel pre-partita della prima sfida in quel di Trento. La sua presenza si fa sentire, dando la possibilità a Lafayette di tirare più spesso il fiato, cosa che nell’arco dei 40 minuti di gioco si fa sentire.

Da annotare una stoppata SUPERLATIVA di Slaughter, in recupero su Jones, che lascia stupito tutto il pubblico.

Umeh e Gentile incrementano il loro bottino personale a rispettivamente 7 e 9 punti nei primi 20 minuti di gioco, e proprio questo contribuisce a far andare le due squadre negli spogliatoi, con la Virtus che si trova  avanti per 41-37 all’intervallo lungo. Analizzando le statistiche vediamo che entrambe le squadre, alla metà di gioco, hanno tirato decisamente male dalla lunga distanza, e basandosi principalmente su conclusioni nel cuore dell’area, cercando diversi tagli verso il canestro. La sensazione è che la Virtus possa fare molto meglio da tre, visto che i tiri da fuori sono sempre ben costruiti ma non entrano.

E proprio su questa “considerazione” che si basa il grande parziale di 13 punti consecutivi firmato dalle V nere al rientro dagli spogliatoi. Ed è proprio nei primi 5 minuti del terzo quarto che la Virtus Segafredo Bologna scava il primo importante solco con gli ospiti: Pietro Aradori sale in cattedra, e con 3 triple a segno è il maggior artefice dello scatto dei padroni di casa. Si vede la classe di questo giocatore, capace di segnare in fila anche magari dopo una serie di conclusioni sfortunate. Ma non è naturalmente solo merito suo, perché tutta la squadra gira bene e trova le giuste spaziature. Lafayette col pallone in mano è una sicurezza, ma soprattutto fa estremamente piacere vedere come sia entrato sempre più in sintonia coi compagni e con il gioco di coach Ramagli dopo 4 partite. Dato statistico (a mio modo di vedere) di rilevanza fondamentale, è quello relativo ad assist in proporzione alle palle perse: 7 sono i passaggi effettuati da Oliver per un canestro di un compagno, ma soprattutto 0 palle perse. Sinonimo di come questo giocatore sappia quando e come fare uscire la palla dalle proprie mani. Come direbbe qualcuno, con lui “la palla è in banca”.

Dopo il gran parziale, che porta la Virtus fino al + 17 (54-37), gli ospiti si riprendono, e grazie a due bombe da lontanissimo di Hatcher, recupera ossigeno. Anche Bamforth segna da tre, ma le sue medie al tiro rimangono abbastanza scadenti. Aradori prende una tripla forzata che non entra, una palla persa di Stefano Gentile e Sassari che si rifà sotto portano l’allenatore della Virtus Ramagli a chiamare il time-out.

A proposito del coach virtussino, va detto che ha gestito in maniera ottima la gara, gestendo benissimo le rotazioni della squadra, lasciandoli giocare quando erano in fiducia e tirare le redini quando gli avversari si rifacevano pericolosi con le loro “sfuriate”.

Sassari prova a sfruttare anche il fisico dei suoi per cercare di dare maggior “spinta” alla rimonta, concludendo il terzo quarto sotto di 6 punti, sul 66-60.

L’inizio dell’ultimo periodo non è esaltante, con Sassari che si avvicina ulteriormente, Umeh che non riesce a trovare una tripla in transizione che avrebbe spezzato probabilmente le reni ai sardi. Hatcher con un’altra tripla da 8 metri porta i biancoazzurri della Dinamo fino al -1.

Ma a ridare spinta alle V nere ci pensano, in fase offensiva, i due esterni americani Umeh e Lafayette, ed in fase difensiva Marcus Slaughter, vero e proprio intimidatore d’area.

Michael va a segno con una tripla e due “long-2”, Oliver serve due assist meravigliosi su un taglio sotto di Rosselli e su un back-door di Lawson. In difesa Marcus chiude l’area, rifilando un’altra stoppata da showtime e facendo capire chiaramente a tutti che lui non si lascia intimidire da nessuno (c’è anche un momento dove lui ed il centro sassarese Jones vanno a muso duro uno contro l’altro: letteralmente due “montagne semoventi”). La Virtus riprende cosi il largo, e se a 5’ dalla fine la partita era ancora in dubbio sul 75-70, gli ultimi minuti di partita decretano la vittoria delle V nere, coronata da una fantastica azione in contropiede, su palla recuperata da Ale Gentile, Aradori ed Umeh scattano, il primo riceve la palla, la passa alla guardia di origini nigeriane, che davanti al canestro rallenta e serve un “pacchetto regalo” per Slaughter che a rimorchio va ad inchiodare la bimane di potenza che fa esplodere il palazzetto e mette la definitiva pietra tombale sulla partita.

L’ultimo minuto è pura formalità e ormai le due squadre non spingono più, l’ultima azione muore nelle mani di Lafayette, e la Segafredo Bologna si gode la vittoria insieme al suo pubblico.

89-72 il punteggio finale,  che decreta una Virtus vincente e solida, ed anche se ogni tanto c’è qualche black-out (vedi rimonta della squadra di coach Pasquini dal -17 al -1) ha la forza di rivoltare nuovamente l’inerzia e allontanarsi di parecchio nel finale.

Grande partita del collettivo, difficile scegliere un MVP della partita: sempre ottime prestazioni quelle di Ale Gentile, autore di 15 punti, 9 rimbalzi, 6 assist e 5 falli subiti. Il bello è vedere come contro una squadra decisamente forte, da play-off, la Virtus abbia saputo vincere di squadra, e non affidandosi quasi totalmente ad un trascinatore come ad esempio nella trasferta di Pesaro.

Molto bene anche Aradori, con 17 punti (top scorer dell’incontro), con anche 5 rimbalzi catturati.

Di Lafayette, Umeh e Slaughter  ho già parlato, ed anche per loro serata fantastica, in cui hanno sbagliato veramente pochissimo.

Quelli che possono sembrare un po’ più sotto tono sono il capitano Guido Rosselli e Kenny Lawson, che sta soffrendo il cambio di atletismo ed intensità della categoria superiore(soprattutto contro avversari di medio-alto livello), ma il loro impegno è sempre massimo, e sono sicuro che si ambienteranno sempre meglio. Chi invece ha avuto un impatto più che buono è sicuramente Stefano Gentile, che per la prima volta ha calcato i parquet di Serie A in campo con il fratello Alessandro: sempre tantissima attenzione e soprattutto “cazzimma” messa in campo dal numero 22 bianconero. Simbolo di ciò è una bellissima azione del 3°quarto dove, su un contropiede bianconero con finalizzazione sbagliata da Ale Gentile, nella lotta a rimbalzo Stefano ha la meglio, e catturato il pallone trova l’angolo di passaggio giusto per servire il fratello libero sotto canestro dove deposita agilmente per 2 punti. Time-out ospiti ed esultanza euforica e genuina per i due fratelli. Una bella immagine di sport e fratellanza.

Ciò detto, terminerei facendo un grande applauso a coach Ramagli, per una gestione ottimale della panchina, e soprattutto ai 5500 tifosi che hanno gremito gli spalti del Paladozza ed hanno sostenuto i ragazzi dall’inizio alla fine. Spettacolare giocare in un Palazzo così.

La prima delle tre partite del “trittico infernale” è andata, ora ci toccano le due in assoluto più difficili. Vincerne una di queste due sarebbe già un’ottima cosa, ma sicuro che questo sarà un banco di prova durissimo. Mai demordere, sempre testa bassa e lavorare, perché solo facendo così si possono affrontare gli impegni e alla fine avere delle soddisfazioni. Noi siamo coi ragazzi, e li sosterremo sempre.

Appuntamento a Domenica prossima, 29 Ottobre, ore 17:00 per la sfida ai campioni d’Italia della Reyer Venezia. Diretta su Eurosport 2 ed Eurosport Player.

Noi con Voi, Voi con Noi”

Forza Virtus

 

Giovanni Fornaciari

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