Le parole di Steph Curry durante il Media Day dei Warriors non sono passate inosservate scatenando la reazione di Trump e la contro-reazione dei Warriors e di Lebron James.
Davanti ai giornalisti, il numero 30 della franchigia di Oakland, non si è fatto scappare l’occasione per esprimere la propria opinione in merito alla visita della squadra campione NBA alla casa Bianca. “Non voglio andare da Trump, non mi piace quello che dice- oltre a quello che non dice- e il suo modo di comportarsi. Se la cosa verrà messa ai voti con gli altri compagni il mio sarà scontato e sarà un no, così forse ispireremo il cambiamento”.
A poco sono servite le dichiarazione del general manager dei Warriors Bob Myers: “Non abbiamo ancora deciso, non c’è nulla di ufficiale. Ne parleremo con la dirigenza, il coaching staff e i giocatori nel modo più sincero possibile”. Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, infatti, ha comunicato via Twitter che “andare alla Casa Bianca è considerato un grande onore per ogni squadra campione. Stephen Curry sta esitando, quindi l’invito è ritirato”.
A scendere in campo del cestista americano è sceso subito Lebron James che, affidandosi sempre al social network con l’uccellino blu, ha twittato che “Steph Curry ha detto che non andrà, quindi tu hai ritirato l’invito. Ma andare alla Casa Bianca era un grande onore prima che arrivassi tu”.
Infine, arriva anche la risposta dei Golden State stessi con un comunicato ufficiale: “ci saremmo riuniti come squadra e organizzazione per discutere la possibilità di una visita alla Casa Bianca, ma il presidente Trumo ha messo in chiaro che non siamo più invitati. Accettiamo la cosa e crediamo che non ci sia niente di più americano che permettere ai cittadini di esprimere le proprie idee in modo libero. Siamo dispiaciuti di non avere l’occasione per instaurare un dialogo su temi ed argomenti importanti per la nostra comunità, ma utilizzeremo comunque il viaggio a Washington. Al posto di andare alla Casa Bianca useremo la visita alla Capitale del prossimo febbraio per promuovere e celebrare l’uguaglianza, la diversità e l’inclusione. Tutti valori che l’organizzazione dei Golden State Warriors mette al primo posto.”
Lorenzo Bencivenga